Un grande concerto con una piccola anteprima: «Ho
voluto fare il concerto qua - dice Pino Daniele prima di salire sul palco - per
far vedere un'altra immagine della Campania, ben diversa da quella che si vede
da un po' di tempo a questa parte. Meno male che siamo venuti a Cava. Vi
immaginavate di essere oggi in piazza del Plebiscito? Come avremmo potuto fare
anche solo le prove in quella situazione?». Poi è solo musica. Sono da poco
passate le 21 quando Pino Daniele sale sul palco dello Stadio Simonetta Lamberti.
Le luci si spengono e in un attimo cala il silenzio sulle oltre 15mila anime
accorse all'evento benefico per raccogliere fondi per migliorare l'assistenza
clinica dei bambini malati di cancro del centro di Oncologia Pediatrica dell'
Ospedale Pausilipon di Napoli. Ma è solo un attimo, basta la prima nota di
«Boogie Boogie Man» e l'arrivo della leggenda Clapton per provocare un boato di
quelli che griffano le grandi notti di musica.
Eric Clapton, colui che ha riscritto le coordinate della musica del diavolo dalle
cantine beat blues londinesi, accompagna con la sua Fender Strat azzurra il
Mascalzone latino, ricamando di insert e arpeggi un pezzo, che richiama alla
memoria «On the road again», classico dei Canned Heat. Due chitarre, solo due
chitarre a fraseggiare lungo i sentieri caldi e tortuosi del blues. Lo show ha
inizio. Sul palco alle spalle dei musicisti, sei grandi led luminosi verticali
iniziano a diffondere giochi di luce. Daniele e Clapton si guardano, sorridono,
c'è intesa, c'è divertimento e il popolo del Simonetta Lamberti è tutto con loro.
Un'umanità affamata di musica che mai avrebbe immaginato di ascoltare un giorno
uno degli ultimi grandi classici della canzone partenopea «Napul'è», griffata
dalla chitarra di Slowhand. I telefonini si illuminano come lucciole in un grande
prato buio, sostituendo il «lavoro» che un tempo era affidato agli accendini.
L'ingresso della super band composta da alcuni dei più grandi musicisti del mondo
come Steve Gadd (batteria), Willie Weeks (basso), Christopher Stainton (piano,
organo hammond e tastiere), dall'ex King Crimson e Camel Mel Collins (sax), ai
quali si affianca Gianluca Podio (piano e tastiere) suscita ancor più entusiasmo.
Tutti insieme partono con una versione strumentale di «Tutta n'ata storia» per
proseguire con «Je so' pazzo» in versione swingata con un solo di grande impatto
all'organo Hammond di Stainton e con «A me m' piace o blues» con Mel Collins in
grande spolvero. Clapton però non c'è, ha lasciato la scena al «fratello blues»
napoletano che propone «Dimentica», «Dubbi non ho», Che c'è di male», «Sara» e
una bella versione di «Chi tene 'o mare» con le spazzole di Steve Gadd sul
rullante a simulare il canto delle onde del Golfo. Il canzoniere di Daniele
brilla come non mai, il risultato è sempre ottimo e in qualche momento eccellente
(«Quando Quando», «Yes I Know My Way» e «Nun me scuccià»). Le esecuzioni sono
così ben fatte grazie all'apporto dei super musicisti che persino qualche canzone
fragile dell'ultima produzione del bluesman napoletano acquista luce nuova.
Il pubblico, a un certo punto, invoca la leggenda di Ripley che accontenta tutti,
ritornando sul palco e sfoderando una sequenza di brani che sono di diritto
nella storia della musica: la Crossroad» del papà del blues Robert Johnson è da
togliere il fiato così come Wonderful Tonight» e «Cocaine» di J. J. Cale
impreziosita dal duetto di chitarre dei due musicisti.
La voce di Slowhand è quella di un tempo, accarezza come il velluto e corrode
come un sorso di Jack Daniel's, il trascorrere degli anni sembra averla resa
ancor più affascinante, la sua chitarra suona come sempre, come quando
apparentemente acerba accompagnava uno degli alfieri del British blues, John
Mayall. Manca ancora un piccolo tassello per completare il mosaico del grande
evento. «Layla» uno dei manifesti sonori di un'epoca, una delle più belle e
drammatiche song della storia del rock, scritta da Clapton (anche se per la
verità il fraseggio è di Duane Almann) per Patty Boyd, moglie di George Harrison,
di cui si innamorò. Intanto il ritorno live di Pino Daniele è annunciato per la
primavera 2012, in concomitanza con la pubblicazione del nuovo disco di inediti,
con il quale Daniele entra nel novero degli artisti che dicono addio alle major
discografiche. Ad affiancare l'artista e la sua etichetta Blue Drag, infatti, ci
sarà Indipendente/Mente. A Napoli doppio appuntamento, 31 marzo e primo aprile del 2012.
Carmine Aymone
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Articolo aggiunto il 28/05/2014
28/05/2014 |
Nero a metà special edition |
Il 3 giugno esce Nero a metà Special Extended Edition (Universal Music Italia), lo storico terzo album di Pino Daniele: sono stati recuperati i nastri originali e rimasterizzati i 12 brani del cd. Inoltre dalle stesse registrazioni del 1980 sono stati tratti due brani inediti (di cui uno strumentale) e nove brani in versioni alternative e demo, che i fan potranno ascoltare per la prima volta. L'album sarà disponibile nei negozi, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. |
28/05/2014 |
Pino Daniele premiato ai Music Award |
Il 3 giugno tornano i MUSIC AWARDS, in scena per il secondo anno consecutivo a Roma presso “Il Centrale Live” – Foro Italico e in diretta in prima serata su Rai 1. Tra i premiati anche Pino Daniele. |
18/03/2014 |
Pino Deniele a Webnotte |
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