20 mar 2012 - Pino Daniele ha appena compiuto 57 anni.
Eppure per lui il nuovo album "La grande madre" è un inizio, per tanti motivi.
Soprattutto perché è il primo disco da indipendente, lontano dalle major, visto che lo
pubblica proprio oggi (20 marzo) attraverso la sua etichetta Blue Drag.
"Ora sono io il presidente dell'etichetta, posso confessarvi una cosa: credo molto
nell'artista in questione", scherza Pino di fronte alla stampa radunata a Milano
per presentare la nuova fatica in studio. "La strada dell'indipendenza mi piace.
Ti permette anzitutto di fare dei prodotti artistici, che a volte non saranno
radiofonici ma che ti permettono di fare la musica in cui credi. Per questo, ad
esempio, ho curato in modo particolare il libretto del cd, mettendoci foto, spartiti
e riflessioni. Volevo che fosse un oggetto, un po' come i vinili blues che ascoltavo
da ragazzo. Ho scelto di fare le cose per conto mio l'anno scorso, dopo aver
chiacchierato con il mio amico Renato Zero. Mi ha dato dei consigli preziosi".
A proposito di radio, il bluesman campano ha scelto un singolo abbastanza atipico
come "Melodramma". "Questo pezzo è nato dal mio amore per la musica classica, che ho
approfondito dopo aver duettato con Pavarotti qualche anno fa. Mi piace ancora cantare,
usare la mia voce e questo pezzo mi piace proprio per le sue linee vocali. E' un
bell'esperimento. E se le radio non la passano, pazienza".
Registrato a Roma, "La grande madre" ha visto la partecipazione di diversi musicisti
stranieri. "Le sessioni si sono tenute in due parti: la prima con Steve Gadd e la band
di Eric Clapton, la seconda con il gruppo che mi accompagna in tour - formato da Omar
Hakim, Rachel Z e altri - che ha un approccio più vicino al jazz americano. Alcune
canzoni hanno un suono più minimalista, come 'Due scarpe' e 'Niente è come prima'.
In altre invece ho voluto inserire degli inserti strumentali, quasi delle jam session",
spiega lui.
In "'O fra" si riaffaccia anche il dialetto napoletano, amore mai dimenticato da Pino.
"Mi piace ricordare le mie radici, ma senza nostalgia. La nostalgia ti frega, ti fa
fare dei grossi errori. Per questo credo che non tornerò a fare un disco completamente
in napoletano, anche se sono molto legato alle radici della mia città. Nel libretto
allegato all'album ad esempio ho inserito uno scritto di Enzo Avitabile sulla parlesia,
il gergo che usano gli orchestrali di Napoli per non farsi capire dal pubblico",
racconta. Ma qual è la "Grande madre" di cui parla Pino Daniele? Gliel'abbiamo chiesto
dopo la conferenza stampa, durante la videointervista che potete vedere qui sotto.
Come si sente Pino Daniele nel 2012? Qual è il suo rapporto con il mondo contemporaneo?
"Sinceramente sono smarrito, un pesce fuor d'acqua. Nun me trovo", ribatte lui in
dialetto, "La mia generazione era sintonizzata su altri valori. E poi mi dà fastidio
il modo in cui si tratta oggi l'arte, il modo in cui viene sminuita e snobbata dalla
politica. Noi viviamo anche di quello. Però ultimamente ho recuperato un po' di
fiducia, vedo nei giovani un interesse ritrovato. E per fortuna che è arrivato anche
il governo Monti, che mi auguro resti ancora per molto".
Tornando a "La grande madre", non si può non parlare della cover di "Wonderful tonight",
il classico di Eric Clapton che Pino ha tradotto in italiano. "E' nato tutto per
scherzo, mentre facevamo le prove per il concerto che io ed Eric abbiamo tenuto a
Cava de' Tirreni. Ad un certo punto gli ho chiesto: 'Che ne pensi se butto giù due
righe in italiano e la registro?'. Lui mi ha detto subito di sì", confessa l'artista.
E infine, il tour. I nuovi concerti del "mascalzone latino" partiranno il 24 marzo da
Cesena, toccando città come Napoli, Roma, Torino e Milano. Fino a concludersi con due
date in America, a Boston e New York. "Sarà uno spettacolo basato solo sulla musica,
roba da ascoltare. Faremo una scaletta lunga, con più pezzi in napoletano rispetto al
solito. Ma niente balletti, io nun so ballà", conclude Pino Daniele.
Guarda la video-intervista su rockrol
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Articolo aggiunto il 28/05/2014
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