NAPOLI - Torna Pino Daniele. Da venerdì in radio c'è una sua nuova canzone «Melodramma», la prima traccia del suo prossimo disco che uscirà il 20 marzo. Quelli che aspettano con trepidazione una nuova produzione del «mascalzone latino», se ancora si può chiamare così, sono sempre di meno. I tempi sono cambiati e i nostalgici del primo Pino Daniele continuano a vivere nel mito di «Napule è», mentre quelli che invece hanno apprezzato le fasi successive del cantautore sono ormai nel meccanismo del consumo musicale digitale. Quello che lascia poche tracce e che brucia immediatamente le canzoni, per quanto possano essere ben scritte e costruite. La dimostrazione è che anche Pino Daniele, al pari di altri suoi colleghi italiani e anglosassoni, non ha più un contratto con una grossa etichetta discografica. «Melodramma» è una ballad, con tanto di solo di chitarra, molto lontana per stile e contenuti dai dischi che hanno reso famoso e amato Pino Daniele e dopo tanti anni non potrebbe essere altrimenti. «Il titolo non è casuale — dice Pino Daniele —. Rappresentare in scena una canzone che avesse il dolce belcanto italiano ed il suono del rock degli anni nostri, è questo l'esperimento che ho cercato di proporre con ‘‘Melodramma'', un po' antico un po' moderno, in realtà io sono così». Bisognerà aspettare qualche settimana per sapere come andrà il brano «on air», ormai si dice così. Il consumo delle canzoni è più superficiale e ormai separato dal supporto fisico (cd, vinile, nastro magnetico) che comunque costringeva l'ascoltatore a una scelta seria che richiedeva ripetuti ascolti che giustificassero il sacrifico dell'acquisto. Il «Nero a metà» oggi deve convivere, in radio, con canzonette che arrivano dagli amici di Maria e da quelli con Fattore X. A ben guardare il nuovo disco «La grande Madre» contiene brani forse migliori di «Melodramma» come quello tutto in parlesia «‘O frà» e che comunque non tradiscono l'innegabile abilità di arrangiatore e musicista di Pino Daniele. Dodici pezzi nuovi: sei in italiano, cinque anglofoni e uno non cantato in napoletano in un rap in parlesia. La band è di tutto rispetto con Steve Gadd e Omar Hakim alla batteria, Chris Stainton, Rachel Z, Gianluca Podio alle tastiere, Mel Collins al sassofono, Willie Weeks e Solomon Dorsey al basso e Mino Cinelu alle percussioni. Insomma un supergruppo adeguato alla classe di Pino Daniele che sarà al Palapartenope il 31 marzo e il primo di aprile.
Biagio Coscia
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Articolo aggiunto il 28/05/2014
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